successione internazionale extra ue

Breve guida sulla successione internazionale extra UE

Sei un cittadino straniero che ha interessi ereditari in Italia e non sai come gestire la tua pratica successoria? Sei nel posto giusto. In questa breve guida spiegheremo come funzionano le successioni internazionali al di fuori dell’Unione Europea, analizzandone i molteplici aspetti, tra cui la determinazione della legge applicabile e l’individuazione dell’autorità competente a decidere in caso di contenziosi. (Ti ricordiamo che, nel nostro blog, sono presenti e consultabili diversi articoli riguardanti la successione ereditaria in generale)

Facciamo una piccola premessa. Le successioni internazionali sono sempre più comuni per via dell’elevato numero dei matrimoni transnazionali e degli spostamenti dei cittadini per cause di studio, lavoro o pensionamento. 

Ad esempio, l’acquisto di una proprietà in un altro Stato può costituire un profilo di internazionalità della successione.

In Italia vi è una crescente diffusione di questo fenomeno; infatti, ogni anno si aprono migliaia di casi, ossia quelli afferenti a successioni con eredi stranieri residenti all’estero.

È importante che i soggetti coinvolti in questi casi (o che potrebbero esserlo in futuro) abbiano chiaro in che modo funzionano le successioni internazionali (leggi applicabili e autorità decidente).

Il testamento estero è valido in Italia?

Occorre premettere che le sentenze emesse in un Paese europeo, in ambito di successione internazionale, hanno efficacia negli altri Paesi UE, senza necessità di ricorrere a procedure particolari.

Detto questo, il testamento dello straniero redatto all’estero è valido in Italia (così come lo è in tutti i Paesi aderenti alla Convenzione di Washington del 1973) a queste condizioni:

  • redazione in forma scritta
  • redazione alla presenza di due testimoni
  • sottoscrizione dell’atto da parte del de cuius
  • ricezione della dichiarazione del de cuius e della sua sottoscrizione (con anche quella dei testimoni) da parte di un soggetto abilitato.

In quali casi si è in presenza di una successione internazionale extra UE?

In tutti i casi in cui nella successione sono coinvolti Stati che non fanno parte dell’Unione Europea.

Esempi: quando il de cuius italiano lascia in eredità degli immobili in America o quando lo stesso, avente residenza in Brasile, lascia dei beni in quest’ultimo Paese ad eredi italiani. 

I presupposti di una successione internazionale ricorrono quando si verificano profili di internazionalità, ossia (alternativamente):
  • il de cuius, residente in Italia, possiede una cittadinanza estera
  • il de cuius, con cittadinanza italiana, risiede all’estero
  • varia collocazione dei beni e dei diritti facenti parte del patrimonio ereditario.

Quali sono le problematiche della successione internazionale?

Nei casi in cui ci si trova coinvolti in una successione internazionale bisogna affrontare, fondamentalmente, due tipi di problemi: 

  • individuare la legge che regola la successione
  • capire in quale Stato deve essere decisa la controversia. 

Per rispondere a queste due questioni, se si è cittadini europei, ci si basa sul Regolamento (UE) n. 650/2012. Fanno eccezione i Paesi come Danimarca, Irlanda e Regno Unito che non hanno adottato il Regolamento.

La legge applicabile alla successione internazionale extra UE

Il Regolamento (UE) numero 650 del 2012, operante per le successioni aperte dopo il 17 agosto 2015, è stato adottato congiuntamente dai Paesi europei per garantire la certezza più elevata ai soggetti che beneficiano di una successione internazionale, così da scongiurare decisioni in conflitto tra i vari Paesi. 

Nel Regolamento sono previste le regole applicabili dai Tribunali chiamati a giudicare e dirimere i casi di successioni transfrontaliere; in tal modo può essere stabilita la competenza a giudicare la causa assieme alla legge da applicare.

Riguardo la legge applicabile, il Regolamento stabilisce un criterio principale: bisogna guardare alla residenza abituale del de cuius.

Come si individua la residenza abituale in caso di successione internazionale?

Per individuare la residenza abituale del de cuius bisogna, caso per caso, fare delle valutazioni considerando, tra le altre cose, la durata, la regolarità e i motivi del soggiorno nello Stato, i legami che in quest’ultimo sono stati creati ecc… 

Per esempio: un cittadino canadese potrebbe aver acquistato un immobile in Italia da più di 10 anni e, anche se non residente formalmente in Italia, aver trascorso in Italia la gran parte del suo tempo.

Le eccezioni al criterio della residenza abituale del de cuius

Comunque, vi sono dei casi in cui si deroga al criterio della residenza abituale per determinare la legge applicabile alla successione.  

Ciò succede, in primis, quando il de cuius aveva un legame molto più stretto con un altro Paese. 

Ad esempio, un cittadino americano che ha stabilito la propria residenza in Italia all’età di 80 anni (dopo aver sempre vissuto in America) e che decede dopo poco tempo dal suo trasferimento in Italia. In tal caso, è chiaro che alla successione di questo soggetto si applicherà la legge americana, nonostante l’ultima residenza in Italia; ciò perché, avendo compiuto il trasferimento solo poco tempo prima, si presume che avesse legami più stretti con l’America piuttosto che con l’Italia. 

In seconda analisi, secondo l’articolo 22 del Regolamento citato, si può derogare al criterio della residenza abituale nel caso in cui il de cuius abbia scelto una legge diversa (tramite un testamento internazionale oppure con un atto scritto). Si tratta della “professio iuris”.

Precisiamo che il testamento internazionale consiste in una forma particolare di testamento, disciplinata dalla Convenzione di Washington del 26 ottobre 1973 (a cui l’Italia ha aderito con la Legge numero 387 del 1990). Tale tipo di testamento serve a facilitare la disposizione dei beni e delle volontà del de cuius a livello internazionale; è un’opzione aggiuntiva rispetto alle forme usuali di testamento che esistono in ogni Paese firmatario della Convenzione. (In Italia, è il quarto tipo di testamento dopo quello olografo, quello pubblico e quello segreto)

Ad ogni modo, la scelta della legge applicabile non è interamente libera. Le opzioni sono due:

  • o la legge dello Stato di cittadinanza al momento della scelta
  • o la legge dello Stato di cittadinanza al momento del decesso. 

Tale scelta deve essere espressa tramite testamento o, anche se implicita, non essere equivoca (ossia deve risultare desumibile dalle clausole testamentarie). 

L’utilità di scegliere la legge applicabile è di immediata evidenza in tutti quei casi in cui ci si sposta dalla propria residenza abituale in uno Stato straniero e si vuole l’applicazione della legge del Paese d’origine. In egual modo, è chiara l’utilità nel caso in cui un individuo stia per acquisire una nuova cittadinanza e preferisca la legge di quel Paese.

In quale Stato deve essere decisa la causa relativa ad una successione internazionale extra UE?

Vediamo i casi un cui il Giudice italiano ha il potere di decidere su una successione internazionale. Lo stesso potrà, poi, applicare la Legge italiana o la legge straniera, in relazione alla casistica particolare.

Il Regolamento numero 650 del 2012, all’articolo 4, prevede che “sono competenti a decidere sull’intera successione gli organi giurisdizionali dello Stato membro in cui il defunto aveva la residenza abituale al momento della morte”. 

Dunque, rileva la legge dell’ultima residenza / domicilio abituale del de cuius.

Per esempio: un cittadino australiano residente in Italia da molti anni. Alla sua morte, in caso di contenzioso tra eredi, la competenza a decidere sarà del Tribunale Italiano che applicherà la legge Italiana (tranne che il de cuius, con il suo testamento, abbia deciso in diverso modo). 

Questa è la regola generale. Vi sono, poi, dei casi che potrebbero avere elementi differenti e, dunque, soluzioni opposte. Per esempio: se vi è una successione internazionale Italia -America e il cittadino americano è proprietario di beni in Italia, potrebbe succedere che a decidere siano sia i Giudici americani che quelli italiani (in relazione ai beni immobili presenti in Italia).

Come gestire la successione ereditaria internazionale?

Uno degli strumenti utili per la migliore gestione di una successione internazionale extra UE è il Testamento Internazionale (di cui abbiamo accennato in precedenza). Questo perché esso può produrre i suoi effetti a livello internazionale, a prescindere dalla collocazione dei beni, dalla nazionalità, dal domicilio e dalla residenza del de cuius.

Un diverso strumento (valido, però, solo per le successioni internazionali UE) è il certificato successorio europeo. È stato introdotto con un Regolamento del 2012 ed è un documento emanato dall’autorità preposta al procedimento successorio (ossia un Notaio). Viene utilizzato dagli eredi, dai legatari, dagli esecutori testamentari e dagli amministratori di patrimoni. Il suo scopo è quello di provare la posizione di ogni erede (qualità e diritti) rispetto ad una successione, ossia di permettere l’esercizio dei diritti e dei poteri previsti dalla legge in altri Stati membri dell’Unione Europea. Possiede validità in tutti i Paesi UE e per richiederlo basta presentare alcuni moduli contenenti gli elementi indicati nel Regolamento (es. le generalità del de cuius, del richiedente, del rappresentante del richiedente, lo scopo ecc). Per quanto riguarda il suo costo, in Italia è soggetto all’ imposta di registro in misura fissa (stabilita dall’Agenzia delle Entrate).

Nel 2021, la Corte di giustizia europea ha stabilito due importanti principi in ordine al certificato successorio europeo:

  • la copia autentica dello stesso ha una validità di sei mesi (a decorrere dalla data del suo rilascio) e produce effetti quando viene presentato all’autorità competente
  • produce effetti nei confronti di ogni persona indicata nominativamente nello stesso (anche per i soggetti che non ne hanno richiesto il rilascio).

Conclusioni 

Come abbiamo visto, nelle successioni in cui sono coinvolti Stati non facenti parte dell’Unione Europea vi possono essere grandi problematiche di non facile risolvimento. Può succedere che alla successione debba applicarsi una legge straniera oppure che la causa giudiziaria relativa alla stessa sia sottoposta ad una giurisdizione estera. 

Il consiglio è quello di farsi assistere da professionisti con esperienza concreta nel settore.

Se sei coinvolto in un caso di successione internazionale e vuoi ricevere assistenza, puoi contattare uno dei nostri avvocati specializzati in successioni ereditarie.

Dott.ssa Elena Capodacqua

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