Panoramica sul Risarcimento del Danno in Italia: Normative Fondamentali
Sei uno straniero che ha subito un danno in Italia e non sai cosa prevede la legge per ottenere un risarcimento del danno in Italia? Sei nel posto giusto. In questa guida ti forniremo una panoramica sugli aspetti più rilevanti che riguardano il risarcimento del danno in Italia.
Premessa sul risarcimento del danno in Italia
La disciplina del risarcimento del danno allo straniero in caso di violazione dei diritti fondamentali dell’uomo oggi prevede che la condizione di reciprocità, sancita dall’articolo 16 delle Preleggi, non si applica quando c’è una violazione dei diritti inviolabili dell’uomo, quali la vita e l’integrità fisica.
La questione si era posta poiché il diritto al risarcimento del danno è un diritto di credito, prescrittibile e non rientrante, di per sé, tra i diritti inviolabili dell’uomo. Andrebbe ricondotto tra i “diritti civili” dell’art. 16 delle Preleggi, che prevede che «lo straniero è ammesso a godere dei diritti civili attribuibili al cittadino a condizione di reciprocità e salve le disposizioni contenute in leggi speciali». In questo modo, però, si riconoscerebbe allo straniero una tutela soltanto formale del diritto leso, una tutela minima.
Ecco perché, dopo analisi costituzionalmente orientate, la giurisprudenza italiana ha affermato che la condizione di reciprocità non si applica quando vengono violati diritti inviolabili dell’uomo, quali la vita, l’integrità fisica e il rapporto parentale. Dunque, se il cittadino straniero (regolarmente soggiornante in Italia, o irregolare oppure, ancora, residente all’estero) o un suo parente chiede, in Italia, il risarcimento del danno da lesione di diritti fondamentali dell’uomo, la condizione di reciprocità non opera, poiché non sono ammissibili discriminazioni.
Sono riconosciute molte azioni per ottenere il risarcimento del danno in Italia (alcune le descriveremo nei paragrafi seguenti); non solo la generale azione da responsabilità aquiliana ex articolo 2043 codice civile, ma anche l’azione da responsabilità solidale nei confronti del proprietario e del conducente del veicolo prevista dall’articolo 2054 codice civile, quella diretta nei confronti della compagnia assicurativa, nonché quella verso il Fondo di Garanzia per le vittime della strada.
Che cos’è e come è disciplinato il risarcimento del danno in Italia?
Il risarcimento del danno è una compensazione in favore di un soggetto che ha subito un danno ingiusto derivante da un fatto illecito. Il punto di riferimento normativo nell’ordinamento giuridico italiano è rappresentato dall’articolo 2043 del codice civile che recita:
“Qualunque fatto doloso o colposo, che cagiona ad altri un danno ingiusto, obbliga colui che ha commesso il fatto a risarcire il danno”.
Per danno ingiusto si intende la lesione di una situazione giuridica soggettiva protetta dalla legge italiana (un diritto soggettivo come il diritto di proprietà / il diritto di credito oppure un interesse legittimo quando si tratta di rapporti con la Pubblica Amministrazione).
Il danneggiato può far valere l’ingiustizia tutte le volte in cui questa deriva da una condotta contraria alla legge.
Il danno risarcibile può concretamente derivare:
- da una condotta illecita extracontrattuale, ossia una lesione della convivenza tra membri di una collettività (“responsabilità civile”)
- da una condotta illecita contrattuale, ossia un comportamento illecito che viola alcuni obblighi contrattuali.
Ciò che è importante ai fini del risarcimento è che vi sia un nesso causale (articolo 1223 codice civile) tra la condotta illecita e le conseguenze provocate (“danno conseguenza”). Ciò significa che è consentito il risarcimento dei soli danni che sono conseguenza immediata e diretta dell’illecito.
Come si ottiene il risarcimento del danno in Italia?
Il danno provocato da un accadimento contrario alle regole del diritto implica una diminuzione del patrimonio della vittima oppure una modificazione della realtà materiale.
Per questo, per ottenere il risarcimento del danno in Italia, bisogna provare il danno e quantificarlo economicamente.
Occorre fornire:
- la prova della colpa del soggetto che lo ha causato
- la dimostrazione del nesso causale tra la condotta causativa del danno e l’evento dannoso verificatosi.
Solo in un secondo momento si può procedere a quantificare economicamente i danni nei confronti del responsabile (o, se del caso, dell’assicurazione che copre la responsabilità civile).
Quali sono i tipi di danno risarcibili in Italia?
Il danno e, quindi, il risarcimento può essere di due tipi:
- danno patrimoniale: è un danno che ha ripercussioni nella sfera economica e lavorativa del danneggiato. A sua volta si divide in: danno emergente (diminuzione del patrimonio) e lucro cessante(mancato guadagno /perdita di chances).
- danno non patrimoniale: è un danno che si verifica quando vengono violati diritti costituzionalmente garantiti in occasione di un fatto illecito. Casi più frequenti nella pratica sono le lesioni per incidente stradale o le lesioni procurate per responsabilità civile medica. Altri esempi sono i casi in cui viene violata la reputazione e la riservatezza di un soggetto (diffamazione a mezzo stampa ecc.).
Quando viene risarcito il danno patrimoniale in Italia?
Vediamo i casi più frequenti:
- quando l’evento lesivo ha compromesso la capacità lavorativa del danneggiato
- in caso di riduzione della capacità lavorativa e reddituale conseguente l’accertamento delle lesioni fisiche a seguito di un sinistro stradale
- per danni a cose, danneggiamento, sottrazione o distruzione di beni ed oggetti
Quando viene risarcito il danno non patrimoniale in Italia?
In tutti i casi in cui è presente un danno alla salute della persona, quindi:
- per il danno biologico
- per il danno morale
- per il danno esistenziale
Si tratta di casi un cui vi è la lesione all’ integrità psicofisica del soggetto (sofferenza o compromissione delle sue attività realizzatrici nella vita).
Si tratta di un danno tipico, poiché, come prevede l’articolo 2059 del codice civile, viene risarcito solo nei casi stabiliti dalla legge:
- se trae origine da un fatto illecito, ossia da un reato
- se è stato violato un diritto della persona costituzionalmente garantito
- in tutte le altre ipotesi previste dalla legge.
Come calcolare il risarcimento dei danni in Italia?
Dipende caso per caso. È necessario tenere conto di tutte le componenti del danno, patrimoniali e non.
Ad esempio, il calcolo per il risarcimento dei danni patrimoniali si basa sulla prova documentale (es. fattura di acquisto di un oggetto rubato/ distrutto o un contratto).
Se invece parliamo di menomazione della capacità lavorativa, bisognerà moltiplicare il reddito del danneggiato al coefficiente di capitalizzazione ed al danno biologico accertato (la formula: reddito del danneggiato x coefficiente di capitalizzazione x invalidità permanente = danno patrimoniale).
Se vi sono lesioni gravi, il calcolo va effettuato all’esito dell’accertamento delle lesioni fisiche secondo i coefficienti previsti in alcune tabelle di riferimento (Tabella di Milano per le Macrolesioni, aggiornata ogni anno). A breve si prevede l’introduzione in Italia di una Tabella Unica di riferimento.
Differenze tra responsabilità contrattuale ed extracontrattuale (“aquiliana”)
In linea di massima, la responsabilità extracontrattuale in Italia “aquiliana” si riferisce ai danni cagionati al di fuori di un preesistente rapporto obbligatorio tra le parti. Si tratta della violazione del principio del neminem ledere che impone il dovere di comportarsi in modo da non recare pregiudizio ad altri individui.
La responsabilità contrattuale in Italia, invece, vede la responsabilità civile estendersi ai danni dipendenti dall’inadempimento di un’obbligazione.
La distinzione tra i due tipi di responsabilità è importante sia per il diverso onere della prova che per la prescrizione (ossia il termine entro cui chiedere il risarcimento).
Danno per responsabilità contrattuale in Italia
In questo caso si ha la violazione di un vincolo obbligatorio (anche non contrattuale). Il contratto rappresenta solo una delle fonti di obbligazione. Le altre sono previste nell’articolo 1173 del codice civile (fatto illecito oppure ogni altro atto o fatto idoneo secondo l’ordinamento giuridico).
La fonte di questo tipo di responsabilità è nell’ articolo 1218 del codice civile che attribuisce alla volontà delle parti nel contratto forza di legge. Di conseguenza, quando il debitore non esegue esattamente la prestazione dovuta è tenuto al risarcimento del danno, salvo eccezioni (es. inadempimento o ritardo derivanti da causa non a lui imputabile).
Il risarcimento andrà chiesto entro 10 anni (termine perentorio), altrimenti il diritto si prescrive.
Sarà il debitore a dover dimostrare, eventualmente, che il danno si è verificato per causa a lui non imputabile.
Danno per responsabilità extracontrattuale in Italia
In questo caso la responsabilità deriva da fatto illecito e trova la sua fonte nel principio del “neminem ledere” (articolo 2043 del codice civile).
Chiunque provoca ad altri un danno ingiusto è tenuto a risarcirlo, a prescindere dall’intenzionalità o meno (il dolo e la colpa rilevano solo in ambito penale).
L’ingiustizia del danno va intesa in una duplice accezione: come danno contra ius (lesivo di una posizione o di un interesse tutelati) e come danno non iure (in assenza di cause giustificative).
Il termine di prescrizione per la richiesta di risarcimento danni è di 5 anni.
Il danneggiato avrà l’onere di dimostrare la colpa di chi ha causato il danno.
Cosa succede per i danni da sinistro stradale in Italia?
Per i danni da circolazione stradale in Italia, si ha un concorso tra responsabilità contrattuale ed extra contrattuale.
L’investitore, infatti, risponde per risarcimento del danno da reato per lesioni colpose (se vi sono feriti) o per omicidio stradale e, in più, vi è da considerare l’assicurazione RCA in base al contratto di assicurazione che garantisce la responsabilità civile da circolazione stradale.
Il termine di prescrizione entro cui richiedere il risarcimento danni è breve (2 anni, articolo 2947 codice civile).
Assicurazione in caso di incidenti stradali in Italia
In Italia l’assicurazione RCA è obbligatoria su tutti i mezzi omologati che possono circolare e garantisce la responsabilità civile in caso di incidenti stradali.
In questi casi, vi è una presunzione di concorso di colpa tra coloro che vi sono rimasti coinvolti secondo la regola dettata dall’ articolo 2054 del codice civile.
Se viene compilato il CID (constatazione amichevole di incidente) o vi è il riconoscimento di colpa, l’assicurazione paga tutti danni materiali e fisici, all’esito del relativo accertamento.
Però il CID non può essere sempre compilato; ci riferiamo ai casi di incidente a pedone, incidente in bicicletta, incidente al passeggero trasportato, incidente con lesioni di non lieve entità. Per quest’ultimo caso, bisognerà inoltrare la richiesta di risarcimento danni secondo i dettami dell’articolo 148 del Codice delle Assicurazioni Private, avvalendosi necessariamente dell’assistenza di un avvocato specializzato nella materia.
Risarcimento dei danni da reato in Italia
Pure nel campo penale vi è l’obbligo, per il colpevole, di risarcire i danni derivanti dal compimento di una fattispecie criminosa (articolo 185 del codice penale).
Rispetto all’articolo 2043 del codice civile, l’obbligo di risarcimento scatterà solo quando verrà accertato il reato. Questo tipo di danno implica anche il riconoscimento del danno morale.
Anche in questi casi, è fondamentale affidarsi ad un avvocato civilista per il risarcimento dei danni.
Conclusioni
Ci auguriamo di aver fornito una panoramica esaustiva sul risarcimento del danno in Italia. Se hai bisogno di ulteriori chiarimenti e di assistenza puoi contattare un nostro avvocato specializzato in responsabilità civile.