figli minori di chi ha perso la cittadinanza italiana diventano stranieri

Cittadinanza per discendenza: i figli minori di chi ha perso la cittadinanza italiana diventano stranieri?

Sei straniero e sei interessato ad ottenere la cittadinanza italiana per discendenza? In questo articolo ti spiegheremo alcuni aspetti cui prestare attenzione, alla luce di un nuovo orientamento giurisprudenziale italiano. Prima di cominciare, ti ricordiamo che puoi consultare questo altro articolo del nostro blog per approfondire la materia.

Cittadinanza italiana “automatica”

Riepiloghiamo, brevemente, le modalità attraverso cui i figli conviventi con genitori divenuti cittadini italiani possono ottenere la cittadinanza italiana in maniera automatica. La normativa di riferimento è la legge numero 91 del 1992.

I figli minorenni che convivono con il cittadino straniero che acquista o riacquista la cittadinanza italiana ottengono la cittadinanza italiana, ma, al compimento della maggiore età, possono rinunciarvi (in caso di possesso di altra cittadinanza, articolo 14 della legge numero 91 del 1992).

Ciò vuol dire che il figlio minore del cittadino straniero che acquista la cittadinanza italiana diviene automaticamente cittadino italiano in caso di convivenza con il genitore nel momento in cui quest’ultimo è divenuto cittadino italiano.

Invece, i figli maggiorenni non acquisiscono automaticamente la cittadinanza italiana tramite il genitore naturalizzato. Dovranno presentare una domanda autonoma e separata in tal senso (dopo 5 anni dalla data di naturalizzazione del genitore).

Come è disciplinato il riconoscimento del possesso della cittadinanza per gli stranieri discendenti da avo italiano emigrato all’estero?

La legge numero 555 del 1912 (antecedente alla legge numero 91 del 1992), all’articolo 1 già confermava il principio del riconoscimento della cittadinanza italiana per derivazione paterna al figlio del cittadino indipendentemente dal luogo di nascita e, all’articolo 7, garantiva ai figli di emigrati italiani il mantenimento del legame con il Paese di origine degli ascendenti, in via di eccezione rispetto al principio dell’unicità della cittadinanza.

Infatti, era possibile per i figli conservare la cittadinanza italiana acquisita alla nascita, anche se il genitore, durante la sua minore età, incorreva nella perdita della stessa. L’interessato residente all’estero aveva la facoltà di rinunciare alla cittadinanza italiana al raggiungimento della maggiore età.

Questa norma derogava anche al principio della dipendenza delle sorti della cittadinanza del figlio minore da quelle del padre, previsto nell’articolo 12 della stessa legge.

Dunque, le condizioni per poter ottenere tale riconoscimento sono: la dimostrazione della discendenza dal soggetto originariamente investito dello status di cittadino (l’avo emigrato) e la prova dell’assenza di interruzioni nella trasmissione della cittadinanza (mancata naturalizzazione straniera dell’avo /dante causa prima della nascita del figlio e assenza di dichiarazioni di rinuncia alla cittadinanza italiana da parte degli ulteriori discendenti prima della nascita della successiva generazione).

In quali casi si perde la cittadinanza italiana?

In linea generale, la cittadinanza italiana si perde quando accadono determinate situazioni previste dalla legge numero 91 del 1992, e quando si verificano alcuni comportamenti da parte dei cittadini che, esplicitamente (con una dichiarazione) o indirettamente, vogliono cessare i rapporti con lo Stato italiano.

I casi sono i seguenti:

  • l’adottato che ha acquisito la cittadinanza italiana, ma nei cui confronti interviene, in seguito, la revoca dell’adozione
  • il soggetto che possiede, acquista o riacquista una cittadinanza straniera
  • il soggetto figlio di colui che ha acquistato o riacquistato la cittadinanza durante la sua minore età
  • il cittadino che ha accettato un pubblico impiego o una carica pubblica in uno Stato o Ente Pubblico estero (oppure in un Ente Internazionale a cui non partecipa l’Italia, o in uno Stato in guerra con l’Italia).

Occorre precisare, però, che attualmente la legge permette al cittadino che possiede, acquista o riacquista una cittadinanza straniera, di conservare quella italiana, con possibilità di rinunciare alla stessa in caso di residenza stabilita all’Estero.

Questione problematica

Cosa succede ai figli minori se l’avo (dante causa) nato in Italia e trasferitosi all’estero, si naturalizza?

Un’ ordinanza della Corte di Cassazione italiana (numero 17161 del 15 giugno 2023) ha chiarito vari aspetti sul tema e ha dato luogo ad un nuovo orientamento giurisprudenziale.

La questione riguardava un soggetto (T.), nato negli Stati Uniti, che richiedeva la cittadinanza italiana per discendenza dall’avo (C.), nato in Italia. Quest’ultimo, però, aveva perso la cittadinanza italiana, poiché aveva scelto di naturalizzarsi cittadino americano (nel 1924). Di conseguenza, pure il figlio (S.) nato in America, ai tempi minorenne, l’aveva persa, dato che non aveva fatto richiesta di riacquistare la cittadinanza italiana entro un anno dal compimento dei 18 anni d’età (come prevede l’articolo 12 della legge numero 555 del 1912).

Dunque, la conclusione cui perviene la Corte di Cassazione è che il figlio minore di cittadino italiano, se ha acquistato la cittadinanza straniera (per es., per nascita nel paese straniero), perde la cittadinanza italiana in conseguenza della perdita della stessa da parte del genitore.

È fatta, poi, salva la possibilità di riacquisire la cittadinanza nei casi previsti dagli articoli 3 e 9 della legge 555 del 1912.

Per la Corte, al caso di specie non è neppure applicabile l’articolo 7, comma 1, della legge citata, che prevede che “salvo speciali disposizioni da stipulare con contratti internazionali, il cittadino nato e residente in uno stato estero, dal quale sia ritenuto proprio cittadino per nascita, conserva la cittadinanza italiana, ma divenuto maggiorenne o emancipato può rinunciarvi”. Infatti, il ricorrente, avendo perso la cittadinanza italiana in quanto figlio minore di cittadino non più italiano, non poteva conservare la cittadinanza italiana per aggiungerla a quella americana e, quindi, nemmeno poteva rinunciarvi o trasmetterla ai discendenti. L’articolo citato è unicamente riferibile al diverso caso di doppia cittadinanza, non sussistente nel caso di specie (il ricorrente, come detto, era figlio di cittadino statunitense al momento della nascita).

Conclusioni

Come abbiamo visto, occorre prestare attenzione quando si richiede il riconoscimento della cittadinanza italiana per discendenza. In particolare, mentre in precedenza rilevava la non naturalizzazione del dante causa al momento della nascita del discendente, oggi è importante verificare cosa succede nel periodo seguente alla nascita (durante la minore età). Se il dante causa perde la cittadinanza italiana (articolo 8 della legge numero 555 del 1912, ossia per aver spontaneamente acquisito la cittadinanza straniera e aver stabilito all’estero la propria residenza), anche i suoi figli minorenni la perderanno.

(Consulta questo articolo relativo alle domande più frequenti sulla cittadinanza per discendenza)

Se desideri avere maggiori informazioni, puoi contattare un nostro avvocato specializzato in cittadinanza italiana che ti fornirà la migliore assistenza.

Dott.ssa Elena Capodacqua

Articoli simili

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *