acquistare la cittadinanza italiana per discendenza

Modi di acquisto della Cittadinanza Italiana

L’acquisto della cittadinanza italiana è tra le materie che riscuotono più interesse in quanto, attraverso lo stesso, si acquisisce uno status giuridico che permette di esercitare diritti civili e politici fondamentali nello Stato italiano.

Se sei alla ricerca di informazioni per richiedere la cittadinanza italiana, sei nel posto giusto.

In questo articolo ti forniremo una guida introduttiva sull’argomento, descrivendo le diverse tipologie di cittadinanza che esistono nell’ordinamento italiano.

Che cos’è la cittadinanza italiana?

La cittadinanza italiana è un vincolo giuridico che sorge tra un individuo e lo Stato italiano; solo attraverso di essa l’ordinamento giuridico italiano riconosce il pieno godimento dei diritti civili e politici. Alcuni di questi riguardano il poter fare ingresso nello Stato e risiedervi, il poter accedere ad un pubblico impiego tramite la partecipazione a concorsi, fino al riconoscimento di rilevanti diritti anche per i familiari del cittadino italiano.

La materia è regolata dalla legge numero 91 del 1992.  

Quando la Cittadinanza Italiana è un diritto e quando è una concessione?

La questione varia in considerazione della modalità di acquisto della cittadinanza.

Si tratta di un diritto soggettivo nei casi di cittadinanza acquisita per vincolo di sangue (per i figli o discendenti di cittadini italiani) e di cittadinanza per matrimonio (sempre che ricorrano determinati requisiti che analizzeremo nei paragrafi seguenti).

Si tratta, invece, di una concessione dello Stato italiano se la cittadinanza viene acquisita per residenza. Come stabilito da un parere del Consiglio di Stato n. 2487 del 30/11/1992, in questo caso si è in presenza di una scelta discrezionale dell’amministrazione che, oltre all’istanza presentata, deve valutare se è nell’interesse dello Stato italiano accogliere il soggetto nella propria comunità. Difatti, vi è bisogno di accertare se il richiedente si sia inserito in maniera positiva nella società.

È bene precisare, ora, che vi sono due macrocategorie: l’acquisto automatico della cittadinanza italiana e la sua richiesta espressa. Vediamo di cosa si tratta.

In quali casi la cittadinanza italiana si acquista in modo automatico?

I casi sono i seguenti:

  • Cittadinanza per nascita da un genitore italiano (“ius sanguinis”), ossia per discendenza diretta da almeno un genitore che possiede la cittadinanza italiana (articolo 1 della legge numero 91 del 1992) 
  • Cittadinanza per nascita sul territorio italiano da genitori ignoti o apolidi o stranieri il cui Stato di appartenenza non prevede la trasmissione della cittadinanza dei genitori al figlio nato all’estero. Altro caso è quello in cui il figlio di ignoti è nato ed è stato trovato nel territorio dello Stato italiano, sempre che non sia provata altra cittadinanza.
  • Cittadinanza per adozione in caso di minore straniero adottato da un cittadino italiano (acquisto della cittadinanza di diritto)
  • Cittadinanza per riconoscimento o dichiarazione giudiziale della filiazione in caso di un cittadino italiano che riconosce, in un tempo successivo alla nascita, un figlio minorenne; se quest’ultimo è maggiorenne, può conservare la propria cittadinanza, ma potrebbe scegliere quella italiana (entro il termine di un anno dal riconoscimento, dalla dichiarazione giudiziale o dalla dichiarazione di efficacia del provvedimento straniero)
  • cittadinanza per acquisto o riacquisto da parte dei genitori: è il caso in cui il figlio minore di colui il quale acquista o riacquista la cittadinanza italiana, può acquistare direttamente la cittadinanza (sempre che vi sia convivenza stabile ed effettiva con il genitore).

In quali casi è possibile richiedere la cittadinanza italiana?

La cittadinanza italiana può essere richiesta in questi casi:

  • per acquisto volontario. Lo straniero/apolide, in qualsiasi luogo sia nato, che ha padre o madre (o ascendente in linea retta fino al secondo grado) cittadini italiani per nascita, può acquisire la cittadinanza italiana, tramite dichiarazione preventiva in tal senso, se ricorrono alternativamente i seguenti requisiti: svolgimento del servizio militare nelle forze armate, assunzione in un pubblico impiego alle dipendenze dello Stato (anche all’estero), residenza legale in Italia per due anni (compiuti 18 anni di età ed entro un anno dal loro raggiungimento)
  • per nascita sul territorio italiano da genitori stranieri: la richiesta di cittadinanza può essere effettuata solo dopo il compimento dei 18 anni, sempreché vi sia stata residenza legale ed ininterrotta in Italia
  • per matrimonio o unione civile
  • per residenza (c.d. “naturalizzazione”).
Nei paragrafi successivi descriveremo, nel dettaglio, ogni modalità di acquisizione per capire come effettuare nel miglior modo possibile le richieste di cittadinanza italiana.

Cittadinanza Italiana per Iure Sanguinis

Abbiamo descritto come lo ius sanguinis sia il criterio più immediato per divenire cittadini italiani, in quanto è italiano il soggetto nato da padre o da madre italiani. In Italia (ma ciò dovrebbe avvenire anche all’estero) basta far valere il proprio status di filiazione per ricevere automaticamente la cittadinanza.

Però, può accadere che questa automaticità non vi sia, magari per via dell’emigrazione e del trasferimento dei genitori all’estero. Ad esempio, i genitori espatriati potrebbero stabilirsi nel nuovo Paese e fare figli sul nuovo territorio. Per forza di cose, quella filiazione sarà assoggettata alla legge del nuovo Stato. Se quest’ultimo prevederà il criterio dello ius soli (ossia è considerato cittadino chi nasce sul territorio) il figlio lì nato sarà automaticamente dichiarato cittadino di questo diverso Paese (quindi non immediatamente italiano).

Come procedere in questo caso per acquisire la cittadinanza italiana per Iure Sanguinis?

Occorre che il genitore si rechi in ambasciata italiana o al Consolato competente nel Paese estero e dichiari di essere diventato padre o madre. Oppure vi si rechi presentando il certificato di nascita.

(Leggi questo articolo se sei interessato a sapere come richiedere un certificato di nascita in Italia)

Un professionista legale può aiutare a svolgere queste pratiche, svolgendo una ricostruzione degli atti utili, preparando istanze per la Pubblica Amministrazione o agendo per vie legali giudiziali.

Quali documenti occorrono per ottenere la cittadinanza italiana per nascita (iure sanguinis)?

Ai fini della presentazione della domanda di cittadinanza italiana per nascita occorre essere in possesso di una serie di documenti:

  • un atto di nascita
  • un atto di matrimonio
  • un atto di morte eventuale.

Questi documenti devono essere stilati per ogni membro dell’albero genealogico, cominciando dal capostipite italiano fino alla persona richiedente la cittadinanza; poi hanno bisogno di essere legalizzati.

Leggi qui per approfondire il riconoscimento della cittadinanza italiana per discendenza.

Cittadinanza italiana per Matrimonio

Altro criterio è quello riguardante lo ius connubi, ossia l’acquisizione della cittadinanza italiana da parte dello straniero/apolide in seguito a matrimonio con un cittadino italiano; bisogna effettuare un’apposita domanda rivolta alla Pubblica Amministrazione italiana (sul sito del Ministero dell’interno, tramite accesso con SPID) dopo che sia trascorso un determinato periodo di tempo con il coniuge italiano. Le condizioni preliminari riguardano il non essere legalmente separati o divorziati e non rappresentare un pericolo per la sicurezza dello Stato.

I requisiti da possedere sono quelli dettati dagli articoli 5 e 6 della legge numero 91 del 1992.

Per il residente in Italia:

  • lo straniero deve risiedere in Italia da almeno due anni dopo la data del matrimonio. In tal caso, la domanda andrà presentata alla Prefettura del luogo di residenza (puoi consultare questo link)

Per il residente all’Estero:

  • devono trascorrere almeno tre anni dopo la data del matrimonio. In tal caso, la domanda andrà presentata al Consolato o Ambasciata Italiana nel paese estero in cui si risiede.
Tutti e due i termini indicati vengono ridotti della metà (rispettivamente 12 e 18 mesi) se vi sono figli nati o adottati da parte dei coniugi.

Altri requisiti sono:

  • assenza di sentenza di scioglimento, annullamento o cessazione degli effetti civili del matrimonio o dell’unione civile
  • conoscenza della lingua italiana
  • assenza di condanne penali e di giudizio di pericolosità sociale

Infine, per questo tipo di domanda, non c’è bisogno di una dimostrazione dei redditi e di una verifica riguardo il “grado d’integrazione”.

Quali documenti occorrono per presentare la richiesta di cittadinanza italiana per matrimonio?

È importante essere in possesso della seguente documentazione:

  • una marca da bollo di 16 Euro
  • un atto di nascita (tradotto e legalizzato)
  • un certificato penale (tradotto e legalizzato)
  • una fotocopia del passaporto / carta di identità in corso di validità
  • una fotocopia del permesso di soggiorno
  • un atto integrale di matrimonio
  • una autocertificazione dello stato di famiglia
  • un attestato riguardante la conoscenza della lingua italiana (livello non inferiore a B1, rilasciato da un istituto scolastico pubblico o parificato o da un ente certificatore); non serve averlo per coloro i quali abbiano fatto richiesta di permesso di soggiorno UE e ne siano titolari di lungo periodo
  • una copia del versamento del contributo di € 250,00 (sul c/c n.809020 intestato a: Ministero Interno D.L.C.I. cittadinanza – con causale: cittadinanza – contributo di cui all’art. 1 co. 12, legge 15 luglio 2009 n. 94)

Cittadinanza Italiana per Residenza (per naturalizzazione)

Con questa modalità (cosiddetto ius domicili) si diventa cittadini italiani presentando un’istanza alla Pubblica Amministrazione italiana (sul sito del Ministero dell’interno tramite SPID) dopo che sia trascorso un certo periodo di residenza in Italia. Il tempo varia in considerazione dell’essere cittadini comunitari (4 anni) oppure extra-comunitari (10 anni). Se si è apolidi o rifugiati politici il termine è di 5 anni.

Quali documenti occorrono per richiedere la cittadinanza italiana per residenza?

C’è bisogno di essere in possesso della seguente documentazione:

  • una marca da bollo di 16 Euro
  • un atto di nascita (tradotto e legalizzato)
  • un certificato penale (tradotto e legalizzato)
  • una fotocopia del passaporto o della carta di identità
  • una fotocopia del permesso di soggiorno
  • uno storico sulla residenza
  • le certificazioni riguardanti lo stato di famiglia al tempo della richiesta
  • un reddito proprio e del familiare convivente
  • una certificazione sulla conoscenza della lingua italiana (livello non inferiore a B1, rilasciata da un istituto scolastico pubblico o parificato o da un ente certificatore); non serve per chi possiede un permesso di soggiorno UE di lungo periodo o per chi ha sottoscritto un accordo di integrazione
  • una copia del versamento del contributo di € 250,00 (sul c/c n.809020 intestato a: Ministero Interno D.L.C.I. cittadinanza – con causale: cittadinanza – contributo di cui all’art. 1 co. 12, legge 15 luglio 2009 n. 94)

Cittadinanza Italiana per Ius Soli (se maggiorenni)

Questa modalità di acquisto della cittadinanza (ipotesi marginale in Italia) è utile per lo straniero che sia nato in Italia da genitori stranieri e che risieda legalmente e ininterrottamente in Italia; occorre presentare un’istanza specifica alla Pubblica Amministrazione italiana nell’anno di raggiungimento della maggiore età (18 anni).

Come bisogna procedere per richiedere la cittadinanza italiana per ius soli?

L’istanza semplice già descritta va presentata al Comune di Residenza; nella stessa va specificata la propria volontà a diventare cittadino italiano.

Secondo l’articolo 33 della legge numero 98 del 2013, il Comune deve avvertire che i cittadini stranieri, nel periodo di sei mesi precedenti al compimento dei 18 anni, hanno la possibilità di richiedere la cittadinanza italiana; altrimenti, la richiesta può essere presentata anche successivamente al compimento dei 19 anni. Per di più, sempre secondo il dettato della stessa legge, quando si dimostra la residenza legale ininterrotta nel territorio italiano, è possibile addurre qualsiasi documentazione, non rilevando, eventualmente, inadempimenti dovuti ai genitori (per esempio, iscrizioni anagrafiche effettuate in maniera tardiva o mai effettuate) o agli uffici della Pubblica amministrazione.

Pure per questa domanda vi è la tassa di 250€ da versare al Ministero dell’Interno.

È bene ricordare che vi sono anche casi residuali per acquisire la cittadinanza italiana che mescolano criteri diversi e combinati assieme (per esempio nel comma 2 articolo 4 della legge numero 91 del 1992).

Quali sono le tempistiche per ottenere la cittadinanza italiana?

Dopo aver presentato la domanda per ottenere la cittadinanza italiana per residenza o per matrimonio, lo Stato italiano decide entro due anni. Infatti, dal 20 dicembre 2020, per le domande presentate a seguito di tale data, non bisogna più aspettare 4 anni (secondo il Decreto Immigrazione del 18 dicembre 2020 ). Può accadere che vi sia una proroga (quindi l’attesa diverrebbe complessivamente di 3 anni) se vi sono comprovati motivi oggettivi.

Come si può velocizzare la domanda di cittadinanza italiana?

Puoi farlo affidandoti ad un nostro avvocato specializzato in cittadinanza italiana che, in base alla fase di domanda, ti aiuterà, tramite un sollecito, a risolvere i problemi sia se manchino dei documenti sia se dovessero esserci pareri negativi da parte delle autorità competenti.

In quali casi si perde la cittadinanza italiana?

Oltre che automaticamente e per rinuncia, il cittadino italiano può perdere la cittadinanza italiana per revoca. Approfondiamo quest’ultimo caso che ci interessa.

Perdita per revoca

La fattispecie è prevista dall’articolo 10 bis della legge numero 91 del 1992 e stabilisce che la cittadinanza italiana acquisita successivamente alla nascita (nei casi previsti dagli articoli 4, comma 2, 5 e 9) è revocata se vi è condanna definitiva per i seguenti reati:

  • reati commessi a scopo di terrorismo ed eversione dell’ordinamento costituzionale (con pena di reclusione uguale o maggiore a cinque anni fino ai dieci, previsti agli articoli 270, 270 bis e 306 del codice penale italiano)
  • reati di per assistenza agli associati delle organizzazioni terroristiche (previsti all’articolo 270 ter del codice penale)
  • reati di sottrazione di beni o denaro sottoposti a sequestro (previsti all’articolo 270 quinquies 2 del codice penale)

Quando la domanda di cittadinanza italiana può essere rifiutata?

La richiesta di cittadinanza italiana può andare incontro a rifiuto fondamentalmente in tre casi.

In tutti e tre, lo straniero riceve una lettera di diniego (cosiddetto preavviso di rigetto). Da questo momento, per salvare la sua domanda, avrà a disposizione dieci giorni per presentare una memoria redatta da un avvocato.

I casi di rifiuto della cittadinanza italiana sono dovuti a:

  • sussistenza di precedenti penali (se si hanno una o più condanne a carico), anche per reati minori
  • discontinuità di residenza, dato che bisogna avere una residenza anagrafica ininterrotta pari o superiore a dieci anni. Anche se, in alcuni casi, questa tempistica è differente (per l’apolide o rifugiato 5 anni, per il cittadino comunitario 4 anni, per lo straniero nato in Italia e con padre / madre / uno degli ascendenti per linea retta di secondo grado cittadini italiani per nascita che abbiano perso o rinunciato alla cittadinanza, 3 anni, per lo straniero maggiorenne adottato da cittadino italiano 5 anni). La Prefettura è competente ad inviare la lettera di diniego
  • reddito insufficiente, non adeguato al sostentamento anche della famiglia, se presente

Conclusioni

Data la complessità della materia riguardante la cittadinanza italiana, puoi rivolgerti a un nostro avvocato specializzato in cittadinanza italiana per avere un’analisi della tua situazione e una verifica sui requisiti richiesti.

Dott.ssa Elena Capodacqua

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