Cittadinanza italiana ed assistenza sanitaria

Cittadinanza italiana ed assistenza sanitaria

Sei uno straniero e vuoi ottenere la cittadinanza italiana? Vuoi saperne di più sull’assistenza sanitaria in Italia e dei benefici che da essa derivano? Sei nel posto giusto! Con quest’articolo ti illustreremo i punti salienti che caratterizzano l’assistenza sanitaria in Italia.

Innanzitutto cos’è la cittadinanza italiana?

La cittadinanza italiana è lo status legale che conferisce a un individuo il diritto di essere considerato un membro a pieno titolo della società italiana, con tutte le prerogative e gli obblighi ad essa associati. Questo status è regolato dalla normativa italiana in materia di cittadinanza, ossia la L. 91/1992, che definisce i requisiti e le condizioni necessarie per ottenere la cittadinanza italiana.

Come si ottiene la cittadinanza italiana?

In alcuni casi la cittadinanza italiana si ottiene in modo automatico, in altri è necessario richiederla.

Vediamo, adesso, come si ottiene la cittadinanza italiana in modo automatico

Ecco i casi specifici:

  • Cittadinanza per discendenza “ius sanguinis”: Questo principio, sancito dall’articolo 1 della legge numero 91 del 1992, stabilisce che un individuo può ottenere la cittadinanza italiana automaticamente se almeno uno dei suoi genitori è cittadino italiano al momento della sua nascita. La cittadinanza italiana può essere trasmessa anche attraverso gli avi italiani, a condizione che sia dimostrata una linea di discendenza diretta.
  • Cittadinanza per nascita sul suolo italiano: Un individuo può ottenere la cittadinanza italiana se nasce sul suolo italiano da genitori ignoti, apolidi o stranieri i cui Paesi di origine non concedono automaticamente la cittadinanza ai loro figli nati all’estero. Questo principio mira a garantire che i bambini nati sul territorio italiano non rimangano in uno stato di apolidia. Inoltre, se un neonato viene trovato sul suolo italiano e non si conoscono le sue origini, viene considerato cittadino italiano a tutti gli effetti, a meno che non emergano prove definitive di un’altra cittadinanza.
  • Cittadinanza per adozione: Quando un cittadino italiano adotta un minore straniero, quest’ultimo ottiene automaticamente la cittadinanza italiana. Questo è un modo importante per garantire i diritti e la stabilità ai bambini che vengono adottati da famiglie italiane, offrendo loro una piena integrazione nella società italiana.
  • Cittadinanza per riconoscimento o dichiarazione giudiziale della paternità o maternità: se un cittadino italiano riconosce, dopo la nascita, un figlio minore come proprio oppure se viene stabilita la paternità o la maternità attraverso un processo giudiziario, il figlio può ottenere la cittadinanza italiana. Questo processo offre una via per stabilire i legami familiari, garantire che i figli siano riconosciuti legalmente e possano godere dei diritti e delle opportunità come cittadini italiani.
  • Cittadinanza per acquisto o riacquisto da parte dei genitori: Se un genitore acquisisce o riacquista la cittadinanza italiana, il figlio minore può ottenere automaticamente la cittadinanza, purché conviva stabilmente ed effettivamente con il genitore che ha acquisito la cittadinanza. Questa disposizione mira a garantire che i figli possano beneficiare dello stesso status dei genitori.

Adesso andiamo invece ai casi in cui è possibile richiedere la cittadinanza italiana:

  • Cittadinanza italiana per acquisto volontario: Per ottenere volontariamente la cittadinanza italiana, uno straniero o apolide, indipendentemente dal luogo di nascita, può fare richiesta se almeno uno dei genitori (o ascendente fino al secondo grado) è cittadino italiano di nascita. La richiesta può essere presentata attraverso una dichiarazione preventiva, purché siano soddisfatti uno dei seguenti requisiti alternativi: servizio militare nelle forze armate, impiego in un ente pubblico sotto la giurisdizione dello Stato (anche all’estero), o residenza legale in Italia per almeno due anni (entro un anno dal compimento dei 18 anni di età). Questi requisiti mirano a garantire un legame significativo con l’Italia e dimostrano un forte impegno verso la società italiana.
  • Cittadinanza italiana per nascita sul territorio italiano da genitori stranieri: Nel caso di nascita di un individuo sul suolo italiano da genitori stranieri, la richiesta di cittadinanza italiana può essere presentata solo dopo il compimento dei 18 anni. È essenziale che vi sia stata una residenza legale e continua in Italia durante tutto questo periodo.
  • Cittadinanza italiana per matrimonio o unione civile: Un’altra modalità per ottenere la cittadinanza italiana è attraverso il matrimonio o l’unione civile con un cittadino italiano. Questo permette al coniuge straniero di richiedere la cittadinanza italiana dopo aver soddisfatto determinati requisiti, come la dimostrazione di un matrimonio valido e la residenza legale in Italia per un certo periodo di tempo.
  • Cittadinanza italiana per residenza (“naturalizzazione”): infine, la cittadinanza italiana può essere ottenuta attraverso la residenza legale in Italia per un periodo di tempo specificato, noto come “naturalizzazione”. Questo processo richiede solitamente un periodo di residenza continuativa in Italia, la dimostrazione di stabilità finanziaria e la conoscenza della lingua italiana.

In ogni caso, il processo di acquisizione della cittadinanza italiana è regolato da leggi e procedure specifiche, e il soddisfacimento dei requisiti richiesti è fondamentale per il successo della richiesta.

Passiamo adesso ai vantaggi correlati alla cittadinanza italiana

Acquisire la cittadinanza italiana offre l’accesso a tantissimi privilegi, come ad esempio la libertà di spostamento all’interno del territorio dell’Unione Europea, i diritti civili, la protezione consolare ma anche una serie di importanti servizi pubblici.

Concentriamoci su un servizio pubblico importantissimo: l’assistenza sanitaria gratuita

Dal 1979, in Italia è stato istituito il Servizio Sanitario Nazionale (SSN), garantendo a tutti gli abitanti il diritto all’assistenza sanitaria, la quale è prevalentemente gratuita per coloro che ne usufruiscono.

Facciamo un salto nella storia dell’assistenza sanitaria in Italia

La legge 132 del 1968, nota come legge Mariotti, segnò il primo, poco felice, tentativo di istituire una rete ospedaliera pubblica. Nonostante l’intento positivo di assicurare assistenza a tutti i cittadini italiani attraverso la creazione dei primi enti ospedalieri, questa legge portò, nel giro di dieci anni, a una doppia disuguaglianza tra i cittadini grazie all’istituzione delle casse mutue.

Inizialmente, la protezione era limitata ai soli lavoratori (e ai loro familiari), poiché contribuivano con una parte del loro stipendio a formare un fondo destinato a coprire le spese mediche e di assistenza. Tuttavia, il numero di ricoveri aumentò, i tempi di degenza si prolungarono e ci fu un aumento dei ricoveri inappropriati, il che generò debiti insoluti.

Di conseguenza, lo Stato intervenne con la legge 386/1974, che cancellò tutti i debiti degli enti mutualistici verso le strutture ospedaliere.

Questo evento richiese una revisione completa dell’intero sistema sanitario nazionale, che portò alla soppressione del sistema assicurativo basato sulla mutualità. Tutte le istituzioni a scopo assistenziale furono sciolte e integrate in un unico sistema più protettivo per tutti i cittadini.

Il riferimento normativo attuale dell’assistenza sanitaria in Italia è la Legge n. 833 del 1978

La creazione del servizio sanitario nazionale è stata formalizzata attraverso la Legge 23 dicembre 1978, n. 833, la quale afferma che la salute è un diritto fondamentale di ogni individuo e un interesse pubblico.

Cos’è il Servizio Sanitario Nazionale?

Questa legge istituì il Servizio Sanitario Nazionale, un modello di assistenza ancora oggi emulato in molti Paesi del mondo. Permise una razionalizzazione della spesa sanitaria attraverso la pianificazione come strumento di controllo delle risorse e l’istituzione di un fondo sanitario nazionale unitario.

Il Sistema Sanitario Nazionale assicura a tutti i cittadini italiani e agli stranieri residenti in Italia l’accesso universale all’assistenza sanitaria.

Il suo scopo principale è quello di fornire cure mediche di base e specialistiche, insieme a servizi di prevenzione e promozione della salute, ad un costo accessibile o persino gratuito, nella maggior parte dei casi.

Si evidenzia un cambiamento di rotta rispetto al passato, con un’attenzione prioritaria alla tutela della salute come diritto fondamentale dell’individuo e interesse della collettività.

Ci si concentra sull’importanza del recupero della salute fisica e mentale di tutta la popolazione, senza discriminazioni di sorta, assicurando un trattamento equo per tutti i cittadini.

Come viene finanziato il Sistema Sanitario Nazionale in Italia?

Il finanziamento avviene tramite imposte e contributi previdenziali, garantendo un’ampia disponibilità e accessibilità all’assistenza sanitaria per tutti, senza distinzione di reddito. Tuttavia, esistono anche servizi extra a pagamento che forniscono un livello superiore di assistenza o trattamenti non inclusi nel sistema pubblico.

Come funziona l’accesso all’assistenza sanitaria in Italia per i cittadini stranieri comunitari?

Per i cittadini provenienti da un Paese dell’Unione Europea, dallo Spazio Economico Europeo o dalla Svizzera, che si trovano in Italia per motivi turistici, l’assistenza sanitaria è garantita tramite la Tessera Europea Assicurazione Malattia (TEAM). Questa tessera offre il diritto di accedere alle cure necessarie, anche se non urgenti.

Per situazioni diverse dal turismo, i cittadini comunitari possono iscriversi al Servizio Sanitario Regionale (SSR) presentando appositi moduli comunitari rilasciati dal loro paese di provenienza. Altrimenti, possono farlo se sono lavoratori subordinati con un contratto di lavoro italiano o lavoratori autonomi soggetti all’imposizione fiscale italiana.

Per iscriversi al Servizio Sanitario Regionale, il cittadino comunitario deve recarsi allo sportello “Scelta e revoca” con un documento di identità e il codice fiscale (le fotocopie devono essere fornite dall’interessato).

Le condizioni variano a seconda della situazione:

  • Se si è in Italia come lavoratori dipendenti, anche stagionali, è necessario presentare il contratto di lavoro che attesti il rapporto di impiego con un datore italiano e la sua durata.
  • Se si è in Italia come lavoratori autonomi, occorre presentare la certificazione di iscrizione alla camera di commercio o a un Albo o Ordine Professionale, insieme all’attestazione di apertura partita IVA o apertura posizione INPS, o il Modello Unico redditi dell’anno precedente.
  • Se si è familiari di lavoratori dipendenti o autonomi, è richiesta un’autocertificazione del carico familiare fiscale per gli ascendenti diretti o i figli maggiori di 21 anni, il certificato di matrimonio tradotto e, per i figli, il certificato di nascita con l’indicazione di paternità e maternità. Nel caso in cui il familiare sia extracomunitario, è richiesta la “Carta di Soggiorno per familiare cittadino dell’UE/italiano”.
  • Se si è ex lavoratori comunitari in stato di disoccupazione involontaria, occorre presentare l’ex contratto di lavoro che attesti il rapporto di impiego cessato e la sua durata, insieme a un’autocertificazione di iscrizione presso il centro per l’impiego del proprio domicilio.

Come funziona l’accesso all’assistenza sanitaria in Italia per i cittadini stranieri non comunitari?

I cittadini provenienti da Paesi al di fuori dell’Unione Europea possono essere iscritti al Sistema Sanitario Regionale se sono in possesso di un permesso di soggiorno per le seguenti ragioni:

  • Lavoro dipendente o autonomo
  • Iscrizione alle liste di collocamento
  • Motivi familiari (visto per ricongiungimento o coesione familiare)
  • Cure mediche per donne in stato di gravidanza
  • In attesa di adozione/affidamento/recupero psico-fisico del minore
  • Soggetti sottoposti a misure alternative alla detenzione
  • Richiesta di asilo politico/umanitario internazionale
  • Asilo politico
  • Motivi umanitari
  • Protezione sussidiaria/internazionale
  • Misure straordinarie di accoglienza per eventi eccezionali
  • Possessori di permesso CE o UE per soggiornanti di lungo periodo (ex Carta di Soggiorno)

Il diritto all’iscrizione viene revocato in caso di:

  • mancato rinnovo del permesso di soggiorno
  • revoca o annullamento del permesso di soggiorno
  • espulsione del cittadino straniero

Allo sportello “Scelta e Revoca”, il cittadino deve presentare:

  • Permesso di soggiorno valido o ricevuta della richiesta di permesso di soggiorno rilasciata dalle autorità competenti (Questura, Prefettura o Ufficio Postale), insieme alla documentazione che attesti il motivo della richiesta.
  • Documento di identità (ad eccezione dei richiedenti asilo)
  • Codice fiscale
  • Documentazione che attesti, nel caso di motivi lavorativi, che l’attività è soggetta alla legislazione fiscale italiana (IRPEF e IRAP).

Conclusioni

Dopo questa disamina speriamo tu abbia compreso quanto essere in possesso della cittadinanza italiana sia un privilegio! Questo privilegio si riflette in diversi ambiti della vita quotidiana, come quello sanitario.

Per qualsiasi altra informazione, chiedi una consulenza ad un nostro avvocato specializzato in cittadinanza italiana.

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Dott.ssa Laura Catanese

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